A scuola, come nella vita di tutti i giorni, studenti e insegnanti si trovano ad affrontare sfide, ostacoli e situazioni inaspettate che possono influenzare significativamente la percezione di se stessi e di ciò che li circonda. Guardandole da un altro punto di vista, però, è possibile rendersi conto che le criticità rappresentano preziose opportunità di crescita, di apprendimento e di sviluppo. Un cambio di prospettiva difficile, che a volte anche gli adulti faticano a gestire, e tantomeno semplice da trasmettere a chi pone sullo stesso piano il proprio valore con il voto scolastico ottenuto durante un’interrogazione.
Quindi, come si possono aiutare i ragazzi a sviluppare un atteggiamento mentale consapevole e positivo, che vada oltre il semplice “pensiero positivo” e risulti davvero funzionale al loro sviluppo personale e accademico?
Una soluzione – secondo Nicoletta Romanazzi, mental coach di grandi campioni olimpici – è insegnare ai giovani a guardare la realtà per quella che è, senza idealizzarla né ignorarne gli aspetti negativi. Infatti, un eccessivo ottimismo può diventare controproducente: concentrarsi solo sugli aspetti positivi rischia di rendere complicato affrontare tutte quelle difficoltà che inevitabilmente si presentano. Comprendere che non è il rifiuto delle difficoltà a renderci più forti, ma la capacità di affrontarle con consapevolezza, è la chiave di volta per una crescita sana e responsabile.
In tal modo, la scuola diventa il luogo in cui imparare a fermarsi e riflettere, dove i professori insegnano agli studenti a porsi domande introspettive e strategiche – come “Cosa posso imparare da questa situazione? Cosa posso fare per migliorarla?” – che favoriscono lo sviluppo di un approccio proattivo e costruttivo, anziché passivo e reattivo.
Allo stesso modo, continua la mental coach, è importante far capire loro che ogni successo ha un prezzo da pagare. Ogni risultato, ogni traguardo, infatti, richiede impegno, sacrificio e una dose di resilienza.
L’abilità di affrontare le difficoltà e di risollevarsi, di imparare dai propri errori e di cercare sempre un lato positivo (inteso come un’opportunità di crescita, per l’appunto) è una competenza trasversale che va coltivata con costanza e consapevolezza. Gli insegnanti possono incentivare questo percorso di apprendimento proponendo semplici esercizi pratici: come un atleta si prepara a superare le sfide fisiche, uno studente deve allenarsi a gestire la propria mente e il proprio atteggiamento nei momenti difficili.
Un primo passo, suggerisce Romanazzi, potrebbe essere quello di invitare i ragazzi a riflettere su alcuni disguidi quotidiani, a chiedersi come possono affrontarli con serenità e in modo costruttivo. Anche nei piccoli imprevisti scolastici, tipo l’interruzione della lezione, un cambio improvviso di programma o un errore in un compito, è possibile stimolarli a fare un passo indietro, a respirare e a pensare a come affrontare la situazione in modo razionale e sereno. Strumenti potentissimi, questi, che consentono ai ragazzi di sviluppare una mentalità orientata al problem solving.
Così facendo, non solo la scuola li aiuta a migliorare nelle materie scolastiche, bensì li prepara ad affrontare con fiducia e determinazione la vita poiché la vita non è ciò che accade, ma come scegliamo di reagire a ciò che accade. Un atteggiamento mentale consapevole, quindi, è una vera e propria competenza che può essere rafforzata e che fa la differenza, dentro e fuori la scuola.
Nel corso della nuova edizione di EducAbility, approfondiremo le strategie di coaching che possono accompagnare i ragazzi nel complesso percorso di crescita insieme a Nicoletta Romanazzi, trainer specializzata in sport coaching e top performance.
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