Riconoscere le emozioni per un apprendimento migliore

Riconoscere le emozioni per un apprendimento migliore

La Scuola è il luogo dove si costruiscono le prime amicizie, dove si sviluppano relazioni e sentimenti che possono essere negativi oppure positivi. Educare alle emozioni è fondamentale per permettere agli studenti di costruire un senso civico e di rispetto nei confronti della collettività, ma anche l’autostima con cui affronteranno la vita. Non soltanto, come dimostrato dalle neuroscienze, è anche attraverso le emozioni che gli alunni apprendono meglio e con maggiore facilità. Per questo il professore svolge un ruolo di massimo rilievo: insegnare ai ragazzi a riconoscere le loro emozioni così da crescere con maggiore consapevolezza di se stessi.

L’esperienza emotiva è attivata da uno stimolo interno o esterno e si traduce in una risposta comportamentale che può essere costruttiva, distruttiva o ambigua. Saper leggere e attribuire un significato alle reazioni non verbali dello studente è un potente mezzo per entrare in maggiore sintonia con lui: affacciandosi nella parte più profonda e istintiva del ragazzo, è possibile andare al di là di tutte quelle barriere che spesso i giovani alzano pur di proteggersi dai giudizi e dalle critiche degli adulti.

“È importante esplorare e conoscere le nostre emozioni” sottolinea Diego Ingrassia, punto di riferimento in Italia per le teorie e i modelli scientifici relativi alle competenze emotive e alla comunicazione non verbale, perché è attraverso la loro gestione che si possono migliorare i rapporti interpersonali. Un grande ruolo lo giocano i professori che, intervenendo, aiutano i ragazzi ad approcciarsi in maniera più consapevole ai sentimenti sviluppati, eppure non è sempre semplice orientarsi nell’educazione emotiva.

Per non perdere la bussola, i docenti possono far riferimento all’Atlante delle Emozioni, una mappa delle emozioni realizzata da Paul Ekman, pioniere nel riconoscimento delle emozioni attraverso le espressioni facciali. Il principale obiettivo dell’Atlante è insegnare alle persone a descrivere come si sentono e a identificare le cause delle emozioni provate. In tal modo si impara a controllare le reazioni che le emozioni scaturiscono. È un’opera, quindi, che getta le basi per una alfabetizzazione emotiva.

Prendere coscienza delle proprie emozioni permette di osservare la realtà in maniera differente migliorando, così, la capacità di agire in un ventaglio di situazioni sempre più vasto. La competenza emotiva, difatti, dona maggiore autorevolezza perché il docente riesce a costruire vere relazioni con lo studente grazie alla sua consapevolezza emotiva.

E se l’autorevolezza è data dal riconoscimento delle emozioni, è importante ricordare quanto la comunicazione sia impattante sullo studente: in base a ciò che si dice e a come ci si pone, l’alunno svilupperà delle emozioni che potrebbero essere deleterie per la propria autostima oppure delle emozioni capaci di farlo credere maggiormente in se stesso.

Avvicinare i ragazzi “al mondo della comunicazione non verbale e delle espressioni del viso è una pratica divertente, che può essere proposta sotto forma di giochi e attività di gruppo” aggiunge l’esperto. Guidare gli alunni nel difficile mondo delle emozioni è sicuramente un compito difficile, ma istruirli a riconoscere le loro emozioni e quelle degli altri li aiuta a costruire il futuro.

Parleremo su come consolidare la propria leadership, sviluppando la capacità di riconoscere e gestire le emozioni proprie e quelle degli studenti, insieme a Diego Ingrassia a EducAbility.

Qui il programma completo.