Migliorare l’Organizzazione Didattica per un apprendimento efficace

Migliorare l’Organizzazione Didattica per un apprendimento efficace

Sono molte le difficoltà che gli studenti si trovano ad affrontare durante la fase di sviluppo, difficoltà che possono essere causate da particolari situazioni psicologiche, relazionali e sociali, ma anche da deficit o da disturbi specifici dell’apprendimento. Tutti elementi che costituiscono quel disagio giovanile che spesso trova l’exploit nell’ambiente scolastico e con cui l’insegnante si confronta quotidianamente. Per poter prevenire tali malesseri, che a volte sfociano in comportamenti aggressivi o di isolamento, la scuola ha adottato diversi accorgimenti utili a facilitare il percorso accademico – e di crescita – dei ragazzi. Il programma M.O.D.I. (Migliorare l’Organizzazione DIdattica), ideato da Raffaele Ciambrone pedagogista e funzionario del Miur, è uno di questi.

Un metodo innovativo che “tiene conto dei ritmi di apprendimento degli allievi e alterna le attività intellettuali con quelle manuali” spiega l’esperto.

Il primo cambiamento è nella didattica: da lezioni fontali, dove gli alunni sono relegati ai banchi, a una didattica dinamica che può essere svolta sia all’aperto sia in classe. Il movimento, l’opportunità di sentirsi vicini ai compagni e ai professori, i quali si pongono allo stesso piano dello studente, consentono di costruire un rapporto sano che tranquillizza le menti dei giovani e permette loro di apprendere con maggiore volontà ed efficacia. Anche il fenomeno del bullismo vede una decrescita grazie al nuovo modo di fare: valorizzando le differenze, si considerano quest’ultime un arricchimento per tutti.

A variare è anche la scansione oraria delle materie scolastiche: invece di essere distribuite giornalmente tutte le materie in differenti fasce orarie, Ciambrone suggerisce di proporre e approfondire una sola materia di settimana in settimana. Un ciclo ritmico che evita di creare confusione nei ragazzi in quanto avrebbero il tempo necessario per interiorizzare e ricordare i contenuti insegnati.

Altro elemento che rende felici famiglie e studenti è l’assenza dei compiti a casa. Può sembrare uno svantaggio dal punto di vista dello studio, in realtà è proprio nel tempo libero che i giovani sviluppano una maggiore curiosità e propensione a voler conoscere il mondo e ciò che li circonda.

Se l’alunno ottiene dei giovamenti da tale modus operandi, educare alle emozioni può solo che aiutarlo. Come sottolineato da Diego Ingrassia, punto di riferimento in Italia per le teorie e i modelli scientifici relativi alle competenze emotive e alla comunicazione non verbale, è anche attraverso le emozioni che gli alunni apprendono meglio e con maggiore facilità. L’insegnante, quindi, svolge un ulteriore ruolo di educatore: insegnare al ragazzo quelle life skills emozionali che gli permetteranno di affrontare il futuro.

Saper educare all’emotività, però, implica anche saper riconoscere le emozioni proprie ed altrui. Tuttavia, non è sempre semplice individuare i sentimenti degli studenti poiché hanno un modo di esprimerli totalmente differente rispetto gli adulti. Esistono sensibilità diverse, caratteri diversi, ma anche alunni con difficoltà nell’apprendimento che spesso non vengono compresi.

Sentirsi diversi, incapaci e non capiti dai docenti induce gli studenti DSA – ovvero ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento quali dislessia, discalculia e altri – a percepire la scuola come un luogo che amplifica il loro disagio. La sensibilità dei professori è uno mezzo potentissimo per aiutarli a sviluppare quell’autostima che gli consentirà di sostenere sfide future.

Non soltanto empatia, è fondamentale la presenza di un piano didattico personalizzato che tenga conto delle difficoltà specifiche e identifichi con precisione il modo in cui superarle. Creato grazie alla sinergia instaurata tra insegnanti e specialisti, agli studenti DSA sono forniti strumenti dispensativi e/o compensativi affinché raggiungano gli obiettivi accademici proprio come gli altri.

Approfondiremo la personalizzazione didattica con Raffaele Ciambrone a EducAbility, un ecosistema di soluzioni finalizzate alla crescita professionale e personale di dirigenti ed insegnanti di ogni ordine e grado.

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